Programmazione

La maggior parte delle calcolatrici di cui mi occupo ha qualche forma di programmazione. Esiste però una distinzione data dal livello di programmabilità. Io divido le calcolatrici in 3 classi: programmabili, semiprogrammabili, non programmabili:

I linguaggi di programmazione utilizzati sono i più vari ma si dividono fondamentalmente in due famiglie: quelli che memorizzano funzioni associate ad un tasto della calcolatrice (in questo caso si parla di keystroke programming) e quelli ad alto livello dotati di compilatori, parser, tokenizzatori, interpreti, sistemi operativi. Le calcolatrici più anziane, come la HP 34C e la HP 38C ma anche la fx-6300G, fanno quasi tutte parte della prima famiglia. Le calcolatrici simboliche come la TI-89 Titanium e la HP 50g ma anche i cosiddetti pocket computer degli anni 80 programmabili in BASIC fanno parte della seconda.

Le differenze tra le due famiglie si notano analizzando un programma come quello del MCD: nella versione a tasti la flessibilità è ovviamente ridotta mentre nelle versioni ad alto livello in RPL o in TI-Basic si notano diverse caratteristiche interessanti proprie dei linguaggi più evoluti.

I calcolatori semiprogrammabili in grado di memorizzare una o più formule solitamente utilizzano per questo scopo una espressione algebrica.

Infine i calcolatori dotati di CAS aggiungono interessanti possibilità al linguaggio di programmazione. Ad esempio se si desidera fare una sommatoria non serve utilizzare un loop e una variabile di appoggio ma si può usare direttamente la funzione sommatoria.